Scuola. La scuola è scandita da tempi e doveri. Non parlo solo del suono della campanella. Settembre accoglienza, 4 novembre due balle sull'utilità della guerra o di non farla, dicembre recita (!!??) di Natale, carnevale mascherine, Pasqua lavoretti e gli alunni son perfetti!
Per una volta tanto possiamo provare a fare qualcosa che coinvolga direttamente l' immaginario e i desideri dei bambini?
A Tavernola, cogliendo l'occasione del carnevale, qualcuno ci ha provato. Carnevale è la festa del rovesciamento: la festa del colore contro il grigio del quotidiano, della sguaiatezza contro la riservatezza, dello scherzo contro la seriosità....
della fantasia contro niente, facciamola usare ogni tanto ai bambini!
I carri più famosi e più grandi del mondo con grandi personaggi hanno fatto il loro tempo...
a Tavernola per la prima volta al mondo i carri più piccoli dell'universo!
Ogni bambino per una volta può costruire un carro e sfilare per il paese portando in giro quello che vuole, dagli atrezzi del muratore, alle carovane del deserto, alla casa fatta di dolci, ai draghi che l'hanno fatto sognare...
Le foto parlano da sole. Due parole sulla manifestazione e sul suo sviluppo. All'inizio l'attività si svolgeva a scuola in tempi e spazi obbigati. Ora i bambini si organizzano da soli. Contattano papà, zii, nonne, amici, coetanei e costruiscono a casa il loro carrettino. I travestimenti sono spesso in stile.
Il sabato precedente il carnevale i genitori portano a scuola carretti e maschere, spesso si travestono, si sfila per le vie del paese, si fa una carnevalesca premiazione ed un rinfresco offerto dal comitato genitori.
La parola che mi viene in mente in un carnevale così è... rispetto.
Strana parola a carnevale, ma ci va. Rispetto per i desideri dei bambini, rispetto per il potenziale creativo, rispetto per la voglia di aggregarsi liberamente, rispetto per
l' intelligenza della risata...
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